CORPO E MENTE IN MOVIMENTO

Il gioco psicomotorio al nido

Sara Stenico

di Sara Stenico

psicomootricit_al_nido.jpg

Per i bambini e le bambine il gioco psicomotorio non è solo divertimento, ma un'opportunità per sviluppare la consapevolezza corporea, le competenze relazionali e l'autonomia emotiva.

Da qualche anno ormai, i nidi della Cooperativa Proges Trento, propongono ai gruppi già frequentanti dei percorsi di Psicomotricità con una psicomotricista formata interna all’organizzazione.

Ma vi racconto nello specifico come avviene questo momento di gioco!

Inizialmente il gruppo si ritrova in uno spazio ben definito, può essere all’interno della stanza o appena fuori, prima di entrare nel vivo dello spazio allestito per l’esperienza.

Ogni bambino/a prende il “suo posto”, si siede sulla seggiolina o sul cuscino pensato per lui/lei.

Il gruppo si ritrova e, attraverso un gioco, si fa una sorta di appello nominando i presenti ma anche gli assenti. Quindi, intorno a un cerchio, si ricordano anche i patti che sottolineano l’importanza, durante la proposta, del rispetto verso sé stessi, verso gli altri bambini e verso il gioco che stanno facendo.

Si dà poi il via ai giochi veri e propri. Il contesto offre la possibilità di sperimentarsi sia nello spazio, attraverso salti e dislivelli, sia attraverso percorsi che permettono ai bambini e alle bambine di muoversi, rotolare, saltare, correre, …, alzando sempre più il livello di sfida, in sicurezza.

Qui, oltre al movimento, entrano fortemente in azione anche la fantasia ed il pensiero simbolico e narrativo, che guidano le idee per le nuove esperienze.

Che ruolo ha l’adulto? L’adulto non è un semplice osservatore. Può divenire supporto, facilitatore; una mano quando manca il coraggio di saltare da un’altezza più alta, a volte anche un esempio, per mostrare cosa si può fare. Allo stesso tempo dovrebbe essere un termometro e un regolatore di emozioni. Infatti, durante il gioco i bambini e le bambine hanno costantemente l’opportunità di misurarsi con il limite, il conflitto, piccole frustrazioni ma anche conquiste, emozioni di piacere e scoperta, che diventano una palestra emotiva e sociale.

Quando è il momento di terminare l’attività, l’adulto deve saper accompagnare i bambini nel chiudere un tipo di gioco che implica una grande attivazione. Per sostenere questo passaggio e aiutare a trovare un nuovo equilibrio è possibile proporre un disegno, una costruzione o un’attività di manipolazione. Questo momento di transizione permette anche di rielaborare ciò che è appena accaduto, offrendo la possibilità di aprire un dialogo ed una condivisione sulle esperienze vissute.

Alla fine dell’incontro, la psicomotricista legge un albo illustrato con una storia semplice legata in genere a momenti di routine o vita pratica dei bambini. Poi uno per uno li saluta, invitandoli a rivedersi all’appuntamento successivo!

Torna all'indice della Newsletter Continua e vedi cosa succede a Scurelle


Invia un commento

Blog


Uno spazio per riflettere, per condividere esperienze e nuovi pensieri che hanno a che fare con l’esteso mondo dell’educazione, dei bambini, delle famiglie e delle comunità in cui vivono. Uno spazio di confronto che attende sempre il tuo contributo.


Tutti gli articoli

Grazie

Grazie: ti abbiamo inviato una mail per attivare la tua iscrizione e selezionare le tue preferenze se previsto

close

Iscriviti alla newsletter



Annulla
close

Grazie

Il suo messaggio è stato spedito correttamente

close

Richiesta informazioni