Andare oltre le barriere di genere e di origine
La Bassa Valsugana si muove!
di Elena Roner

C’è un filo sottile, ma resistente, che unisce educazione, inclusione e parità di genere. È con questo filo che abbiamo iniziato a tessere una nuova esperienza collettiva in Bassa Valsugana, dove il progetto “Alla scoperta della Bassa Valsugana: movimento, inclusione e parità di genere” non è solo una proposta educativa rivolta ai bambini, ma un’occasione per l’intera comunità di interrogarsi, di mettersi in ascolto e di attivare nuovi sguardi. La parità di genere non è un tema da aggiungere, ma una chiave attraverso cui leggere, vivere e costruire le relazioni educative , fin dalla prima infanzia. Nei piccoli gesti quotidiani, nei giochi, nei racconti condivisi, nei ruoli che si propongono e si interpretano, si formano visioni del mondo che possono essere inclusive, rispettose e libere dagli stereotipi. Ma perché ciò accada, è necessario che anche gli adulti – genitori, educatori, cittadini – trovino spazi di confronto, formazione e consapevolezza.
Il progetto – realizzato grazie al contributo finanziato della Provincia Autonoma di Trento, vede i bambini dai 3 agli 8 anni come i primi protagonisti, coinvolti in percorsi psicomotori, laboratori creativi e letture guidate, pensati per stimolare l’espressione, la relazione e il rispetto reciproco, al di là degli stereotipi. Ma il progetto guarda anche agli adulti, offrendo spazi di dialogo, momenti formativi e incontri sull’indipendenza economica, nella convinzione che la parità di genere non possa essere solo un’educazione “per” i bambini, ma debba diventare una pratica culturale che attraversa tutto il tessuto sociale.
In ogni proposta, il gioco incontra la riflessione, l’arte abbraccia la libertà espressiva, le storie danno voce a un’infanzia che desidera essere riconosciuta nella sua unicità, senza barriere di genere o origine. I bambini, protagonisti consapevoli, possono esplorare la possibilità di essere sé stessi, di collaborare con l’altro e di raccontarsi con linguaggi nuovi.
Il valore di questa progettazione sta proprio nel suo essere una proposta che coinvolge il territorio nella sua interezza, riconoscendo il valore che l’educazione ha nel promuovere cambiamento e sostenere nella crescita. In questo senso, non si tratta solo di "parlare di parità", ma di farne un principio attivo, vissuto, collettivo. È un percorso che coinvolge corpi, parole, emozioni e decisioni. Un’occasione per scoprire che l’educazione è un processo circolare: ciò che offriamo ai bambini ritorna a noi, trasformato in futuro.
E così, con fiducia e consapevolezza, ci siamo apprestati a vivere questa esperienza non come spettatori, ma come parte viva di un territorio.
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