Non il solito gioco
di Debora Coser
"Abbiamo recuperato una scatola di legnetti, vi potrebbero servire al nido? Vediamo che sono materiali che utilizzate spesso con i bambini".
Forse fino a qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare che un genitore riuscisse a cogliere il potenziale di un materiale di "scarto" eppure ora, e non di rado, accade che siano proprio le famiglie a condividere con il nido oggetti di riuso e recupero per arricchire le proposte di esplorazione dei loro bambini.
Non sono i soliti giocattoli, ma materiali altrettanto preziosi perché possono diventare mezzi di sviluppo e strumenti d'indagine che permettono ad ogni bambino di conoscere, sbagliare, fare scoperte, apprendere, sviluppare capacità intuitive e di problem solving. Inoltre possono essere utilizzati assieme ad altri materiali o da soli, all'interno di uno spazio indoor o outdoor. Nei nidi d’infanzia di nostra gestione sono stati allestiti spazi dedicati, curati e pensati per offrire ai bambini, nella quotidianità della giornata educativa, la possibilità di sperimentarsi con questo tipo di materiali. Qui vengono esposti in maniera chiara, leggibile, gradevole alla vista, in uno spazio dove tutto è a portata di bambino. Nel corso di questi momenti di gioco i bambini hanno la possibilità di osservare, conoscere e scoprire i materiali attraverso prove, errori ed associazioni, realizzando progetti e sperimentandosi in libertà.
Un esempio di spazio è quello del nido di Madonna Bianca dove, al centro del nido, è stata allestita una zona dedicata a questa tipologia di materiali. Uno spazio attraversato da tutte le famiglie, un luogo di transito, sempre disponibile nel quale bambini e familiari possono sostare.
A volte accade che un bambino, incuriosito da un oggetto o da un materiale, si fermi con il proprio genitore; altre volte capita che siano proprio gli stessi familiari a proporre di fermarsi in questo spazio ed osservare così i bambini nella sperimentazione e nel gioco con questi oggetti inconsueti.
Loose parts, materiali destrutturati, sono entrambi termini diventati di uso quotidiano. Ma quali sono i materiali che si possono definire loose parts? Sono i materiali di origine naturale e artificiale non destinati già ad un uso prestabilito; sono senza "istruzioni" e possono avere infinite possibilità di utilizzo. Si tratta di oggetti che possono essere combinati, infilati, impilati, separati e rimessi insieme infinite volte. Di solito li racchiudiamo in 3 categorie:
- Materiali di recupero: oggetti che hanno già avuto un loro utilizzo rispetto al loro scopo originario.
- Materiali naturali: tutto ciò che è presente in natura. Possono essere contrapposti ai materiali creati dall'uomo.
- Materiale di scarto industriale: resti di prodotti, errori di produzione o surplus dei processi produttivi.
Non sono materiali con il marchio CE, per questo motivo la reazione iniziale potrebbe essere quella di pensare a materiali non sicuri per i bambini.
Come sappiamo, rischio e opportunità sono connessi e per questo è bene ricordare che come in tutti i contesti di sperimentazione e approccio ai materiali, l’adulto deve porre uno sguardo osservativo, attento e vigile lasciando al contempo però l’opportunità ai bambini di scoprire l’infinita ricchezza di questi oggetti, consapevoli che grazie a questo tipo di esperienze possono nascere idee spontanee, processi inconsueti e divergenti.
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