BAMBINI ED EMOZIONI

Cos’è un’emozione?
Come i bambini comunicano le loro emozioni?

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Le emozioni hanno un ruolo centrale nello sviluppo di ogni essere umano.

La parola emozione deriva dal latino emovere ossia “mettere in movimento”, “muovere fuori”. L e emozioni, infatti, sono gli stati mentali interni che suscitati da eventi o percezioni spingono all’azione. In un’ottica evoluzionistica, come diceva Darwin, sono le risposte immediate ed innate che garantiscono la sopravvivenza dell’essere umano.

Dal punto di vista neurofisiologico, le emozioni sono la reazione ad uno stimolo che innesca una variazione del nostro stato mentale e porta ad azioni immediate, incontrollabili a livello fisiologico, comportamentale e cognitivo. Esse nascono dall’amigdala, il cosiddetto “cervello emotivo”, che riveste il ruolo di mediatore centrale delle emozioni e rappresenta la parte più “primitiva” del nostro cervello.

Nei primi anni di vita del bambino, questa parte risulta molto più sviluppata di quella che invece prende il nome di corteccia prefrontale; l’area del cervello più “razionale” che, fra le sue funzioni, coordina e regola i comportamenti sociali, gestisce e controlla impulsi ed emozioni. Se pensiamo che questa area raggiungerà il suo pieno sviluppo solo intorno ai 25 anni possiamo facilmente comprendere come, di fronte alle diverse possibili situazioni, la risposta dei bambini non possa che essere una risposta istintiva ed emotiva.

Ma come comunicano le proprie emozioni i bambini?

Appena venuti al mondo essi le esprimono in modo innato attraverso la comunicazione non verbale, il corpo e il movimento, che sono i primi canali utilizzati per comunicare con il mondo esterno.

E’ così infatti che il neonato esprime i propri bisogni e i propri vissuti. Inizialmente attraverso il sorriso e il pianto, e poi, relazionandosi con le figure di riferimento, attraverso altri segnali di attivazione corporea sempre più complessi (ad esempio per manifestare la fame, la sete, la stanchezza, etc..). L’adulto si pone come mediatore rispetto a quello che il bambino sente, sintonizzandosi sulle sue emozioni, riconoscendole, legittimandole e dando loro voce.

In questa relazione il bambino instaura con gli adulti di riferimento un dialogo che aiuta a costruire ed ampliare la propria modalità di comunicare, dall’utilizzo del canale non verbale e del corpo, fino all’utilizzo della parola per esprimere quello che sta provando e vivendo.

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