Accogliere al nido

Accogliere significa saper cogliere, non solo i bambini ma anche le loro famiglie che portano una propria individualità e soggettività che va riconosciuta come arricchimento alla pluralità del nido ma anche dell’intera comunità educante che l’accoglie.

Accogliere al nido significa progettare insieme all’intero del gruppo di lavoro le modalità, gli strumenti, i modi e gli spazi perché il bambino e la sua famiglia si sentano sostenuti fin dal primo istante. Questo significa lavorare con uno sguardo curioso alle diversità, alle differenze; e quindi considerarle come risorsa piuttosto che come limite.

Ogni famiglia arriva all’interno del servizio con le proprie caratteristiche, i propri bisogni ma fortemente porta la propria emotività; lasciare il proprio bambino smuove emozioni contrastasti che hanno bisogno di essere accolte, lette e rielaborate. Tutto ciò cresce con il gruppo di lavoro che, fin dal primo incontro, coltiva con le famiglie la costruzione di un rapporto di fiducia autentico e trasparente. L’accoglienza delle famiglie si traduce quotidianamente in gesti e azioni che comunicano attenzione e cura.

Il gruppo di lavoro, considerato in ogni sua parte e competenza, lavora in alleanza per un lavoro pensato e progettato nell’individualità di ogni singola famiglia con l’obiettivo di creare un filo, una rete di connessione e quella sinergia che costruisce il piacere di stare con l’altro; altro inteso come altro bambino, altro educatore ma anche altro genitore.

Quindi nei servizi trovano accoglienza, valorizzazione e riconoscimento tutti i volti e le storie che ogni infanzia porta con sé. Il nido è un insieme di storie, culture e modelli educativi vicini e lontani, istituzionali e parentali simili e diversi che hanno bisogno di trovare semplicemente accoglienza.

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