AVVIO DEL NUOVO ANNO EDUCATIVO

Piccoli passi verso la normalità

La riapertura dei nidi è nel segno dei piccoli passi verso la normalità. L’anno educativo conclusosi a luglio si è svolto sotto il segno di una prudenza protettiva, ma anche di un’osservazione puntuale per capire come meglio integrare tutela della salute e bisogni educativi dei bambini.

Il dato significativo, che sicuramente ha influito nell’aggiornamento delle Linee di indirizzo disposte dalla Provincia di Trento, è stato il basso numero di focolai registrati lo scorso anno all’interno dei servizi nido. La scrupolosa osservanza di tutte le procedure di sanificazione, di isolamento dei gruppi, di utilizzo delle mascherine si è dimostrata arma efficace contro la diffusione del contagio, indicando innanzitutto un alto senso di responsabilità da parte di tutti gli operatori e delle famiglie.

Indubbiamente i sacrifici non sono stati pochi. Per le famiglie, innanzi tutto, che si sono ritrovati orari di apertura del servizio modificati, con la costante preoccupazione di essere richiamati al nido a motivo di situazioni che imponevano la chiusura della sezione e di dover riorganizzare la vita famigliare e lavorativa per accudire al bambino in isolamento. Per il personale educativo, che ha visto ridimensionati spazi e tempi per lo svolgimento delle attività, e per il personale ausiliario fortemente responsabilizzato sulle pratiche di sanificazione degli ambienti e dei giochi. Ma è stato un sacrificio anche per i bambini che possono aver sofferto per i distacchi al momento dell’accoglienza fatti sulla soglia o l’isolamento da altri bambini con i quali, magari, negli anni passati avevano occasione di incontro e condivisione.

Con il nuovo anno qualcosa è cambiato. L’allargamento a 10 ore del tempo che un bambino può trascorrere al nido ha fatto superare il sistema delle fasce orarie, dando la possibilità di meglio adattare l’ingresso al nido alle esigenze della famiglia. La possibilità di utilizzare un unico ingresso ha permesso di tornare ad utilizzare gli spazi usati come ingressi alternativi per laboratori e attività specifiche. L’altro dato interessante è l’allargamento delle “bolle”, cioè dei gruppi stabili che sono a loro volta composti da altri micro gruppi stabili. Ora si può arrivare fino a 36 bambini che possono incontrarsi in momenti dedicati della giornata, aumentando le possibilità di interazione e socializzazione sia con i pari sia con gli adulti.

Ora la sfida qual'è?

Innanzi tutto non abbassare la guardia e mantenere un atteggiamento scrupoloso nel seguire le linee indicate. Non siamo usciti dall’emergenza e siamo consapevoli che la prudenza, al momento, deve guidare il comportamento di tutti. Comprendiamo la scelta delle Autorità pubbliche di richiedere il Green Pass a quanti lavorano nei nidi, come strumento utile per ridurre i potenziali focolai. Sappiamo che è una scelta che ha suscitato opposizioni e malumori, ma confidiamo anche che tutte le persone coinvolte nei nostri servizi, a prescindere dalle personali opinioni, sappiano mantenere al primo posto la tutela della salute propria e altrui.

La seconda è mantenere forte il legame e il confronto con le istituzioni pubbliche, sanitarie e con le famiglie. Abbiamo sperimentato che il dialogo e il senso di responsabilità sono state l’elemento vincente nella soluzione di tante difficolta incontrate, ma soprattutto nel superamento di quella condizione di isolamento totale (il lock down) che abbiamo sperimentato nella primavera del 2020.

La terza è non attendere. Non attendere tempi migliori per attivare percorsi educativi e di crescita all’altezza delle esigenze espresse dai bambini che accogliamo. Serve creatività, studio e disponibilità per sperimentare nuove soluzioni dentro questi nuovi – per quanto ridotti – limiti. Una sfida a cui non possiamo sottrarci. Gli anni del nido per questi bambini sono questi. Non ce ne saranno altri.
Sta a noi renderli colmi di stupore, conquiste e … felicità.


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