di MARTINA BASSETTI
PEDAGOGIA, DISEGNO DELLE INTERAZIONI, PRIMI MESI

Come osservare le interazioni al nido d'infanzia?

L’idea di creare uno strumento per osservare le interazioni al nido, “Il disegno delle Interazioni” (DdI) è nata all’interno di alcuni gruppi di lavoro della cooperativa Pro.Ges. Trento che, attraverso la supervisione costante del Coordinamento Pedagogico, nell’anno educativo 2015-2016, hanno iniziato a riflettere sulla necessità e sull’importanza di osservare in modo sistematico le dinamiche interattive tra i bambini al nido nel tempo con la possibilità di avere un focus sia sul singolo bambino che sul gruppo nel tempo. A seguito di momenti di confronto teorico e pratico in piccolo gruppo e in gruppo allargato le educatrici dei nidi di Predaia, Meano e Oltrecastello (3 nidi gestiti in quel periodo dalla cooperativa su gara d’appalto) assieme alle coordinatrici pedagogiche della cooperativa Pro.Ges. Trento che coordinavano i servizi nell’anno educativo 2015-2016, hanno ideato un primo prototipo di strumento per l’osservazione delle interazioni tra bambini.

Il disegno delle interazioni

A partire da questa prima idea di strumento e dall’analisi della letteratura rispetto a strumenti di osservazione delle interazioni in fasce d’età superiori ai tre anni, ha preso le mosse un lavoro di ricerca all’interno di un percorso di dottorato che ha visto la messa a punto del DdI (Cigala, Bassettti, 2019).

Lo strumento prevede la realizzazione del disegno delle interazioni dopo aver effettuato un’osservazione non partecipante di tutta la giornata educativa del gruppo di bambini. Ripetendo l’osservazione in maniera sistematica più volte durante l’anno educativo, per gli educatori diventa possibile evidenziare la dimensione processuale e longitudinale delle interazioni quotidiane al nido d’infanzia.

All’interno del DdI vengono rappresentate le modalità con cui i bambini interagiscono, attraverso i seguenti indici:

DISPONIBILITÀ ALLE INTERAZIONI

Prevalentemente disponibile

interagiscono con diversi bambini, con bambini nuovi appaiono ben disposti alle interazioni, esplorano nuove interazioni


SIMB 1
Moderatamente disponibile
interagiscono con pochi bambini, con bambini nuovi appaiono un po’ diffidenti
SIMB 2

Prevalentemente non disponibile

interagiscono con uno o due bambini, con bambini nuovi appaiono chiusi, non tendono ad esplorare nuove interazioni


SIMB_3.jpg
 
 TIPOLOGIA D'INTERAZIONE
 Rapporto unidirezionale    SIMB_4.jpg
Rapporto bidirezionale con uguale modalità di relazione in entrambe le direzioni  Diapositiva1.JPG
 Rapporto bidirezionale con diversa modalità di relazione  SIMB_5.jpg
  
QUALITÀ DELL’INTERAZIONE
 Condivisone di spazi, di oggetti, di progetti di gioco) thumb_SIMB_11.jpg
Aiuto nei momenti di tristezza e/o nel portare a termine un obiettivo  SIMB 10
Ricerca sia fisica diretta, che verbale, ad esempio se un bambino chiede spesso di un altro bambino SIMB_9.jpg
Fatica, tutte quelle modalità che portano a conflitti e/o modalità poco costruttive nell’interazione Diapositiva2.JPG
TONALITÀ EDONICA

Prevalentemente emozioni positive

SIMB_6.jpg

Prevalentemente emozioni negative

SIMB_7.jpg

Prevalentemente emozioni neutre

SIMB_8.jpg

Prevalentemente emozioni miste, sia positive che negative

SIMB 12

L'evoluzione di Steven

Il Disegno delle interazioni è stato utilizzato in uno studio di ricerca che ha previsto delle osservazioni quotidiane per circa due mesi nel periodo compreso tra marzo e maggio all’interno di una sezione di 15 bambini di età compresa tra i 19 e i 38 mesi
Le analisi qualitative delle rappresentazioni grafiche hanno permesso alcune letture longitudinali rispetto all’evoluzione delle interazioni dei singoli bambini e del gruppo.
Di seguito sono riportati quattro rappresentazioni di quattro giornate differenti (05/03/2018; 19/03/2018; 22/03/2018; 30/04/2018) dalle quali è possibile osservare l’evoluzione di Steven (M 25-27 mesi) nelle interazioni con i pari.

stevenAA stevenCC stevenBA stevenDD

Steven appare inizialmente come un bambino mediamente predisposto alle interazioni con una tonalità edonica mista (+/-). Nel giorno 1 non prova a interagire con i pari e nessuno degli altri bambini interagisce prevalentemente con lui (Figura 1).
Con il passare dei giorni la sua diponibilità all’interazione aumenta, le sue emozioni prevalenti rimangono miste (+/-). Steven interagisce ricercando (R) molti bambini e spesso non riceve da loro risposta, il bambino in queste occasioni interagisce sempre con modalità caratterizzate da atteggiamenti poco costruttivi (R/F). (Figura2 e Figura3).
Al giorno 29 è possibile notare in Steven un cambiamento nelle emozioni prevalenti che si caratterizzano come positive (+), le sue interazioni si rivolgono principalmente a due bambini Miriam (F 21-23 mesi) ed Emmanuel (M 33-35 mesi) e sono però in questa occasione corrisposte caratterizzandosi come bidirezionali (Figura 4). Al variare della tonalità edonica nelle interazioni con Miriam e Emmanuel è possibile notare un cambiamento anche nella qualità, le interazioni infatti non risultano più faticose con comportamenti conflittuali o non costruttivi (F).
Da questa analisi è possibile osservare come i comportamenti prosociali di accoglienza, disponibilità, scambio ed emozioni positive che si modificano nel tempo all’interno del contesto educativo del nido d’infanzia portano a un modificarsi delle interazioni del loro strutturarsi e quindi a un’evoluzione della configurazione della rete di interazioni.
La possibilità d’interagire con i pari e il passaggio da interazioni diadiche a interazioni triadiche o in piccolo gruppo risulta essere connessa alla tonalità edonica dei bambini.

Martina Bassetti
Martina Bassetti

Pedagogista - Pro.Ges. Trento


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